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Gli architetti delle ville a Porto Cervo
Il mecenate Karim Aga Khan chiamò architetti di fama mondiale per la costruzione della Costa Smeralda e di Porto Cervo. Erano gli anni ’60. Il progetto di sviluppo urbanistico si basava sul rispetto del territorio. Lo dimostrano le scelte architettoniche e i materiali utilizzati per la costruzione di queste famose ville extra lusso.
Innovazione e lusso a Porto Cervo
Il Consorzio Costa Smeralda è stato istituito nel 1962, su circa 5.000 ettari di territorio da Olbia ad Arzachena, dal principe Karim Aga Khan e numerosi soci tra imprenditori e operatori turistici. Si racconta che il mecenate si innamorò del tratto più famoso del litorale della Sardegna mentre lo sorvolava in aereo. Una volta acquistati i terreni, non senza difficoltà, venne elaborato il Masterplan, che ha ricevuto riconoscimenti a livello mondiale.
Il Masterplan è stato un piano di sviluppo integrato innovativo, come lo definì l’Aga Khan. Stabiliva i criteri di edificazione e i vincoli. Ebbe una funzione di regolamentazione e controllo ed evitò la cementificazione selvaggia, in assenza di leggi regionali per la salvaguardia del paesaggio. Si basava su uno stile a borgo medievale, in cui il centro abitato fosse luogo di attività commerciali di lusso, pur nel rispetto dello stile contadino locale e del paesaggio. Inoltre venne pianificata la crescita economica e turistica della Costa Smeralda. In questo modo il Masterplan fu un volano per l’occupazione e per numerosi settori produttivi.
Architetti famosi della Costa Smeralda
Il comitato Architettura ebbe un ruolo centrale nel progetto. Il responsabile fu Enzo Satta, architetto e urbanista con esperienza internazionale. Il principe chiamò architetti di fama mondiale: Luigi Vietti, Jacques Coulle, Michele Busiri Vici e il sardo Antonio Simon Mossa. Nel corso degli anni ne vennero coinvolti altri: Savin Coulle, Jean Claude Lesuisse, Peter Schneck, Gerard Bethoux, Giuseppe Polese, Pietro Giordo.
Le linee guida architettoniche sono state:
- stile mediterraneo, apparentemente spontaneo dalle forme semplici e irregolari, rustico e decorato con archi;
- materiali quali granito, legname non finito, intonaci con pigmenti naturali color pastello.
Quando si parla dell’architettura di Porto Cervo si deve assolutamente nominare Luigi Vietti. Fu proprio lui a scegliere il nome Costa Smeralda così come molti altri, ormai ampiamente noti, della toponomastica locale. A lui si devono il villaggio di Porto Cervo e le Ville Cerbiatte, che l’Aga Khan scelse come residenza. Questi e molti altri suoi lavori (gli alberghi Cervo e Pitrizza, il complesso della Dolce Sposa), si contraddistinguono per i materiali pregiati utilizzati, gli spazi ampi e la natura avvolgente. Il risultato sono edifici di lusso dalle forme essenziali in perfetto stile mediterraneo.
Jacques e Savin Coulle tra architettura e scultura
Le opere degli svizzeri Coulle, padre e figlio, sono note per il connubio tra architettura e scultura. Per i loro edifici selezionarono granito, legno e materiali insoliti come il fil di ferro; per i dettagli si fecero aiutare dagli artigiani locali; adottarono linee morbide e curve con soffitti a volta e travi in legno contorto. La loro opera più importante è indubbiamente l’Hotel Cala di Volpe che si caratterizza per il contrasto tra i moderni interni e l’esterno che ricorda un borgo di pescatori.
Jacques Coulle scelse di vivere sullo sperone roccioso di Monte Mannu nella famosa villa scolpita nella roccia da lui stesso progettata. Il figlio Savin Coulle fu impegnato nella realizzazione di molti altri edifici: la Maison du Port sul porto vecchio di Porto Cervo, la Capitaneria di Cala Corallina e il villaggio di Alba Ruja a Liscia di Vacca.
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